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mercoledì 14 dicembre 2011

I dieci album dell'anno (almeno per me)

Ho finalmente trovato il tempo per la lista dei dieci migliori album del 2011. A parte un paio di eccezioni, sono quelli che contengono le tracce postate l'altro giorno. Di molti ho scritto nel corso dall'anno, per cui linko il pezzo dal titolo. Se non l'ho fatto è perché me ne sono dimenticato, o perché, nel caso di Rich Aucoin, l'uscita è recentissima (ma c'è il link a Onda Rock). Come l'altro giorno, l'ordine è per gradimento.

Bon Iver, Bon Iver
My Brightest Diamond, All Things Will Unwind
Radiohead, The King of Limbs (meglio ancora il live in studio From the Basement)
PJ Harvey, Let England Shake
The Pains of Being Pure at Heart, Belong
Panda Bear, Tomboy
St. Vincent, Strange Mercy
Rich Aucoin, We Are All Dying to Live
Kurt Vile, Smoke Ring for My Halo
Washed Out, Within and Without 

martedì 13 dicembre 2011

Le dieci canzoni dell'anno (almeno per me)

Siccome lo stanno facendo tutti i più importanti siti di musica indie, ho fatto pure io la lista delle migliori canzoni del 2011 (solo dieci, ché le 100 di Pitchfork sono una follia). Le liste mi piacciono, per cui quest'anno non ho resistito alla tentazione (quella degli album arriverà nei prossimi giorni). L'ordine è per gradimento.

Bon Iver, Holocene
Radiohead, Codex
My Brightest Diamond, Reaching Throuhg to the Other Side
St. Vincent, Cruel
Panda Bear, Last Night at the Jetty
Joan as Police Woman, Nervous
The Pains of Being Pure at Heart, Even in Dreams
Cults, Never Heal Myself
Kurt Vile, Jesus Fever
Washed Out, Amor fati

martedì 5 aprile 2011

Panda Bear, Tomboy

Ieri è uscito finalmente Tomboy, il quarto album da solista di Noah Benjamin Lennox, in arte Panda Bear, batterista e una decina di altre cose degli Animal Collective Un lavoro di cui nel giro indie si parlava da mesi, vuoi perché gli Animal Collective sono tra i gruppi più cool del momento, perché il precedente lavoro di Panda Bear, Person Pitch, era un mezzo capolavoro o ancora perché Tomboy è stato anticipato da diversi singoli e da un sacco di dicerie tipiche del web. Da ieri invece si può ascoltare in streaming qui. Intendiamoci, si rimane nell'oscurità un po' compiaciuta della nicchia, separati da un abisso rispetto al mondo normale, o presunto tale, di quei pochi che comprano ancora Cd in Italia, categoria in cui Paolo Madeddu ha inserito "casalinghe al supermercato, rustichelli all’autogrill e sfigati che non sanno usare internet", si resta nel fighettume insomma, ma questa volta ci troviamo di fronte a uno che davvero con la musica sa lavorare e costruire. Tomboy, come e più di Person Pitch, è un lavoro di revisione sulla psichedelia e l'elettronica che recupera i Beach Boys in modo esaltante. Voci lontane di una terra da sogno, di una malinconia da Mercoledì da leoni (vedi la splendida Last Night at the Jetty), polifonia ottenuta con la tecnologia, ma prima ancora con il cuore, con l'anima triste e speranzosa di una musica da tramonto sulla spiaggia, da vacanza che sta per finire e lascia dietro di sé un ricordo.

venerdì 21 gennaio 2011

Panda Bear e il canone dello skate



Qualche giorno fa è uscito il video di una canzone tratta dal nuovo album di Panda Bear, batterista degli Animal Collective che ha da tempo avviato una carriera da solista di tutto rispetto (questa canzone, da questo album, era stupenda). L'album si chiamerà Tomboyuscirà ad aprile e il video della nuova canzone sembra la seconda parte di quello girato da Spike Jonze per The Suburbs degli Arcade Fire (più naturalmente qualsiasi altra cosa girata da Van Sant da Elephant in poi, modello unico di ogni giovane regista indie). La canzone è notevole, ipnotica e profonda, il video un po' meno, se non altro perché il canone visivo ed esistenziale dei ragazzetti dei sobborghi in skateboard ha decisamente rotto.