sabato 19 marzo 2011
Smoke Ring for My Halo
Per Pitchfork è l'album migliore del periodo, quello che meglio rappresenta l'unione tra la vena intimista dell'indie con l'anima più urlata del rock classico. "Ascoltare Kurt Vile è come sentirlo conversare con se stesso", sta scritto nella recensione di Smoke Ring for My Halo. Lui per l'appunto si chiama Kurt Vile, viene da Philadelphia ed è un chitarrista e cantante d'altri tempi, con la chioma lunga da Led Zeppelin, una foto in copertina che sembra scattata al Chelsea Hotel, naturalmente in bianco e nero, ed altre come quella qui a fianco in cui il ragazzetto se la tira non poco. Gioca con il passato, con la leggenda e il ricordo, ma quando lo ascolti ti dimentichi volentieri del groove un po' vintage e pensi solo a quanto sia intensa e dolcemente sofferta la sua voce. Dal sito ufficiale si può sentire e scaricare il singolo Jesus Fever, che è bello ma non la cosa migliore dell'album. Io mi sono fidato di Pitchfork e se qualcuno vuole si può fidare di questo blog. Buon ascolto, se vi va, come tutte le altre volte.
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