lunedì 27 settembre 2010

Chapeau, signor Gabriel

Ieri sera live di Peter Gabriel all'Arena di Verona. Eravamo lì quasi per caso, forse non troppo convinti, specie per l'annunciata seconda parte di vecchi pezzi riarrangiati alla maniera di Scratch My Back. Ebbene, non avremmo potuto sbagliarci di più. Grazie a dio eravamo lì. Il New Blood Tour, forse anche per via della location, non è un concerto pop, non è un evento da seguire cantando o commentando ad alta voce i pezzi: è un rito musicale, un'epifania di suoni inattesi da ascoltare in silenzio e ammirare. Può piacere o non piacere (e a me prima di ieri non è che piacesse troppo), ma si resta letteralmente senza parole nel constatare quanto le canzoni di Peter Gabriel (e pure quelle di altri, come My Body Is a Cage degli Arcade Fire, che è un'altra canzone se la canta lui ma resta quella stessa canzone) siano rinate, abbiano mutato aspetto e rivelato un volto nascosto.

Per quel che ne so - e per quel che ne so di musica orchestrale e di arrangiamenti (cioè poco, per non dire nulla) - Peter Gabriel potrebbe rinascere da qui, da una musica che come i globuli rossi (o le patatine chipster in rosso) della copertina di Scratch My Back si muove in modo sinuoso, cangiante, mutando posizione e spostamenti, ma mai forma. Quell'uomo lì è un grande, c'è poco da dire.

Qui sotto metto i link ad alcuni pezzi di canzoni fatte ieri. Le migliori erano due capolavori da Peter Gabriel IV che da anni Peter non faceva: Wallflower e The Rythm of the Heat. Per ora non si trovano, se arrivano le posto.

My Body Is a Cage
Signal to Noise
Blood of Eden
The Boy in the Bubble
Red Rain
Street Spirit

4 commenti:

  1. se in quella che ha fatto gabriel c'è UNA nota di Street spirit mi mangio uno spartito dei radiohead!

    e poi mi dici che il jazz è intellettuale?
    ma questa è roba indiggeribbbbile.

    comunquemente, per me è morto dopo l'uscita dai genesis, e gli anni Ottanta l'hanno bruciato.
    mi piace mettere un po' di polemica interblogger. sennò non c'è gusto...

    :)

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  2. ho ascoltato la cover di boy in the bubb. devo dire che la versione angloungherese di peto slab,detto anche sneto pet è decisamente più bella dell'originale. in questo caso è un'altra canzone, ma per fortuna. nel caso di street spirit, era meglio tenersi l'originale...

    per chi leggesse e non conoscesse sneto pet, non si allarmi. non potrà mai venire a capire chi è. a meno che google non scandagli anche le comunicazioni delle chat facendole venire tra i risultati, ma allora sarebbe gugoldadaismo, e allora più che invasione della privacy sarebbe una rivoluzione nel campo del motorismo di ricerca.

    ;)

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  3. ps: ho risentito la cover di street spirit, ma la studio version, onde discernere chiaramente la musica, che nella versione live erano più che altro un'accozzaglia di pentole.
    in parte correggo il mio giudizio, perché ascoltando con attenzione (ma soprattutto riuscendo ad ascoltare!) intuisco il lavoro che ha fatto. avrei preferito avesse mantenuto di più le armonie però. ok riarrangiare e riapproppriarsi del pezzo (si scrive così???), ma così è davvero al limite. al limite tra il capolavoro e la schifezza.

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  4. per i tuoi stessi motivi ho deciso di restare a casa e non venire al concerto... mi sarò sbagliato? non so, credo di no, però. l'ascolto dell'ultimo lavoro di pietro gabriele mi ha un po' spiazzato. da lui mi sarei aspettato uno stravolgimento sì delle cover pubblicate, ma in un'ottica diversa. non sono d'accordo con gianluca; sono i genesis ad essere morti con l'uscita di gabriel. lui è un genio, e lo ha ampiamente dimostrato. per questo mi sarei aspettato qualcosa di più e di meglio da una interpretazione del genio di ottimi pezzi. la chiave intimistica minimalista che ha scelto, con le sue capacità, mi è sembrata un po' poca cosa...

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