domenica 26 settembre 2010

Questioni private

Venerdì ero a questo cosa qui, un po' perché ero nello stesso posto per lavoro, un po' perché quello stesso posto è la città in cui sono nato, un po' perché l'iniziativa di leggere collettivamente Una questione privata era carina e un po' perché Beppe Fenoglio è forse il più grande scrittore del '900 italiano. E non perché anche lui è nato nella stesso posto dove sono nato io, e non perché fosse superiore a Calvino o Gadda per inventiva o consapevolezza intellettuale, ma perché la sua era una scrittura totale, personale e universale insieme, appassionata, dolorosa, autentica, autobiografia filtrata da altra letteratura (tantissima letteratura, specie inglese), dall'amore per i viaggi che solo letteratura permette di fare, dai sogni che solo la letteratura permette di realizzare. Una questione privata, poi, più ancora di Il partigiano Johnny, è il libro della vita, del riallaccio mitico con l'adolescenza, il ricordo dell'amore puro, assoluto, maledetto, che eleva il presente nel nome di un passato inattacabile, bellissimo.

La storia è quella straziante del partigiano Milton che durante l'inverno del '44 ritorna nella villa sulle colline di Alba, dove aveva incontrato e amato la sua Fulvia, ormai ripartita per Torino, e ne ricorda le conversazioni, gli sguardi, le mossette, la raffinata aristocratica perfidia. Io non mi sono mai dimenticato di questo passaggio.
Fulvia gli disse che scriveva benissimo. "Sono... discreto". "Meravigliosamente, ti dico. Sai che farò la prima volta che andrò a Torino? Comprerò un cofanetto per conservarci le tue lettere. Le conserverò tutte e mai nessuno le vedrà. Forse le mie nipoti, quando avranno questa mia età". E lui non poté dir niente, oppresso dall'ombra della terribile possibilità che le nipoti di Fulvia non fossero anche le sue.
... oppresso dall'ombra della terribile possibilità che le nipoti di Fulvia non fossero anche le sue... 

4 commenti:

  1. Straziante.
    Ma nun me toccà Gadda, che è un amico.

    giuggiu

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  2. cosa intendi per "superiore a Calvino o Gadda per inventiva o consapevolezza intellettuale"?

    prima di dire la mia, vorrei capire quello che volevi dire...

    g

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  3. Penso di essermi spiegato male: intendevo dire proprio il contrario di quello che si capisce. E cioè che Fenoglio non era superiore a Calvino e Gadda proprio perché non ne aveva l'inventiva e la consapevolezza intellettuale. La frase era ambigua, lo ammetto.

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  4. ah ecco. infatti mi sembrava di aver capito l'opposto e mi si è creato un grosso punto di domanda al posto del mio naso giudaico!

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