Visualizzazione post con etichetta Ferrara sotto le stelle. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Ferrara sotto le stelle. Mostra tutti i post

lunedì 6 giugno 2011

East Harlem, Beirut

In attesa dell'uscita a fine mese del nuovo abum (la cui copertina sarà questa cosa qui a fianco) e soprattutto in attesa del concerto che terranno a Ferrara il 5 luglio prossimo, prima dei National e forse per qualche canzone pure insieme, oggi è arrivata in streaming la prima traccia inedita dei Beirut, il gruppo ethno folk capitanato dal californiano Zachary Francis Condon, che in pratica è una one man band che ogni tanto chiama diverse persone a suonare insieme, con strani ma riusciti riferimenti al'indie melodico alla musica balcanica e zingara. La canzone del nuovo album per ora senza titolo si chiama East Harlem e la si può ascoltare qui: è carina, non cambia di un millimetro lo stile dei Beirut - tutto trombe e estasi da anthem rock - e in fondo va bene così.

mercoledì 25 maggio 2011

Un gradino

Uno ha un bel dire vabbe' dai provo a non parlare sempre delle stesse cose, ché tanto lui sta già qui sopra, con quel cappellino da sfigato e il gesto con le dita da lupetto pietosamente tagliato dalla foto, e l'ho già scritto non so quante volte che di artisti così oggi come oggi ce ne sono pochi, o addirittura che della sua generazione lui è il più grande, un gradino sopra chiunque altro, soprattutto ora che ha deciso di ridefinire la sua immagine e ha stravolto il suo folk intimista - che comunque di cose aggrappate ne aveva già parecchie - con un mucchio di roba elettrica e distorta e creativa e folle e svaccata e totale e bellissima, sì bellissima, e ora che sul palco si traveste e si sbraccia come il leader dei Genesis, quello bravo che si vestiva da clessidra mica quell'altro, e fa delle sue performance eventi carichi di voglia di vivere e insieme di malinconia, ché tanto il rock la disperazione non se la lava di dosso (e per fortuna che è così). Hai voglia perciò a far finta di niente, ma quando Sufjan Stevens arriva a Ferrara per la prima e unica data italiana della sua carriera e tu hai la fortuna di andare a vederlo insieme a un migliaio di altri appassionati che l'hanno seguito lungo i sentieri del pianeta di Adz, allora proprio non ce la fai a parlare d'altro e anche se è la milionesia volta che lo ribadisci torni a scrivere che oggi, davvero, credetemi, di artisti così ce ne sono pochi, che della sua generazione lui è il più grande, un gradino sopra chiunque altro, soprattutto ora che ha deciso... 

mercoledì 23 febbraio 2011

Big seasons

Questa mattina è finalmente uscita la notizia che aspettavo da quando si è saputo del tour europeo di Sufjan Stevens: il 24 maggio, al Teatro Comunale di Ferrara, nell'ambito della rassegna Ferrara Sotto Le Stelle (e le stelle evidentemente in teatro saranno sul soffitto), si terrà la sua unica e primissa data italiana. Un evento, insomma. Utile anche per capire quanto Sufjan sia conosciuto in Italia. A occhio, non avendolo mai ascoltato dal vivo e considerata la svolta rumoroso-elettronica, direi che è uno di quegli artisti più bravi in studio che su un palco, e soprattutto che è troppo psicotico, con quello sguardo sempre triste, da fare il trascinatore: ma le esibizioni del suo nuovo tour sono completamene folli e le canzoni di The Age of Adz troppo particolari per essere riprodotte freddamente. Sempre a Ferrara (e sempre grazie alla DNA concerti), quando sotto le stelle si starà per davvero, a luglio ci saranno altre due concerti imperdibili: il 5 i National + i Beirut (questi ultimi anche loro per la prima volta in Italia) e il 6 PJ Harvey, il cui Let England Shake, uscito da pochi giorni (prima o poi ne parlo), è bellissimo. Contando che negli stessi giorni anche gli Arcade Fire saranno in Italia (sempre il 5 luglio a Milano e il 9 a luglio: ma non potevano scegliere altre date?) e che a Torino si dice ci saranno i Pulp al Traffic, si prospettano una primavera e un'estate della madonna. Musicalmente parlando, intendo.