Basta frequentare se stessi con assiduità per capire che, se gli altri ti somigliano, be’, allora degli altri non c’è da fidarsi.Bell'inizio, andiamo avanti.
Da una vita Filippo Pontecorvo non faceva che ripeterselo. Per questo non era così sorpreso che Anna, sua moglie, da quando aveva saputo che il cartone animato del marito – prodotto con pochi spiccioli e senza grandi pretese – era stato selezionato alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, per ritorsione gli avesse inflitto il più drastico sciopero sessuale che il loro strambo matrimonio avesse mai conosciuto.Fermo un attimo. Primo periodo e un riferimento alla Quinzaine des Réalisateurs. Un regista italiano, un corto d’animazione… puzza un po' di assurdo gratuito, ma forse no: la cosa in fondo è possibile. Magari Piperno sa di cosa parla, avrà qualche amico nel mondo del cinema che gli spiega come funziona, come si arriva alla Quinzaine, chi decide e quanta importanza ha avere lì un corto. Non precipitarti a dare giudizi, mi dico: magari Piperno non è come quelli che nella vita fanno gli scrittori o i giornalisti e per questo sono autorizzati dai direttori dei giornali a fare i critici...
E invece no. Invece poco dopo scopro che avevo pensato bene a pensar male.