Visualizzazione post con etichetta Minimum Fax. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Minimum Fax. Mostra tutti i post
venerdì 25 febbraio 2011
La geografia della memoria cinematografica - II
Oggi su Minima et moralia è uscita la seconda parte (e chissà se ce ne sarà una terza, una quarta, una quinta...) delle mie riflessioni sulla memoria cinematografica e una sua possibile mappatura geografica, già cominciate con questo testo qualche settimana fa. Qui invece trovate quello nuovo. La prima frase immette immediatamente in quella che è al momento è la mia ossessione televisivo-cinematografica, in ritardo certo, visto che da anni si dice che Mad Men è la serie capolavoro per eccellenza, ma così devastante da mangiarsi quasi tutto il resto. Nel caso a qualcuno interessasse, la scena meravigliosa di cui racconto lo svolgimento nell'incipit la si può vedere qui, di una bellezza e una commozione raramente sfiorate dal cinema commerciale americano di questi anni. Buona visione e buona lettura, come sempre, se vi va.
venerdì 28 gennaio 2011
La geografia della memoria cinematografica
Oggi su Minima et moralia, il blog della casa editrice Minimum Fax per il quale avevo già scritto questo pezzo, ha pubblicato un altro mio intervento. Si tratta di un testo introduttivo per un'ipotetica "geografia della memoria cinematografica", una cosa che spiego nel post e che ha a che fare con la fruizione del cinema come medium di massa e fabbrica dei ricordi (più che dei sogni). Il post fa parte, o meglio, dovrebbe far parte, di un progetto più ampio, in un certo senso legato a quello di cui si era parlato tempo fa anche qui sopra (qui, ad esempio). Il post lo trovate direttamente qui: buona lettura se vi va, come sempre.
giovedì 11 novembre 2010
Ancora su Noi credevamo
Domani arriva nelle sale anche Noi credevamo, il fluviale film di treoreenonsoquantiminuti che Mario Martone ha dedicato al Risorgimento italiano, dai moti carbonari degli anni '20 del XIX secolo fino al periodo successivo l'unità d'Italia. Arriva per celebrare i 150 anni, certo, ma anche, come ha scritto Alessandro Leogrande su Minima et moralia, il blog culturale di Minimum Fax, per presentare "la miglior risposta da dare a chi oggi intende riscrivere il nostro Ottocento". Perché racconta di alcuni patrioti e democratici meridionali "stritolati da una Storia travagliata", perché celebra quella gente, il loro idealismo e la loro integrità. Del film, del tradimento alla base della storia italiana, dell'inadeguatezza endemica della sinistra italiana ("noi credevamo... scusate se credevamo...") avevo già scritto qui, quando il film fu presentato a Venezia: siccome ripetere non serve mai a troppo e oggi non ho molto tempo, rimando a quel pezzo e soprattutto a quello di Leogrande. Naturalmente, poi, consiglio di andare a vedere il film, di fare pipì prima di entrare e di portare il thermos del caffè e un paio di biscotti.
Iscriviti a:
Post (Atom)