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lunedì 13 dicembre 2010

Tracklist 2010

Visto che le classifiche non mi va di farle, e comprensibilmente a nessun frega delle mie preferenze, a partire da oggi farò una lista di alcune tra le canzoni più belle dell'anno, con appositi link dove ascoltarle. In ordine sparso, come mi vengono in mente e senza nulla di più, ché tanto l'ho già scritto mille volte chi sono i miei preferiti. Ecco le prime dieci.

Beach House, Zebra
Tunng, Don't Look Down or Back
The National, Runaway
Sufjan Stevens, The Age of Adz
Arcade Fire, We Used to Wait
MGMT, Siberian Breaks
LCD Soundsystem, All I Want
Peter Gabriel, The Boy in the Bubble
John Grant, I Wanna Go to Marz
Broken Social Scene, Meet in the Basement

Continua...

mercoledì 25 agosto 2010

Qualche novità

Oggi mi limito a segnalare alcune delle cose rencentemente uscite su Pitchfork, uno dei siti musicali più famosi del mondo, che da sempre promuove la musica indie e tutto ciò che nel bene e nel male si porta dietro. Come prima cosa l'arrivo di un nuovo video di Bjork, The Comet Song, primo brano ascoltabile della colonna sonora che la musicista islandese sta componendo per il film d'animazione Moomins and the Comet Chase: non so quanto sia mecente, ma nella foto che hanno pubblicato (qui a fianco) Bjork è bellissima, per certi versi più della sua musica recente. Poi un altro video, questa volta da un album uscito qualche mese, Congratulations dei super lodati (chissà poi perché, per quanto bravi...) MGMT: il video è quello della title track ed è bello. Infine, sempre per gli amanti di questa roba qui, l'arrivo di una nuova canzone dei Beach House, che si chiama White Moon. Come le altre due cose si può ascoltare direttamente su Pitchfork o ci si accede attraverso gi articoli linkati. Se vi va, ascoltate pure voi.

martedì 27 aprile 2010

Congratulazioni, forse

Ieri un amico (ho un sacco di amici interessanti) mi ha girato il link per il nuovo lavoro dei MGMT (da leggersi Management), uno dei gruppi più in del momento. Il loro primo album, Oracular Spectacular, era un guazzabuglio di suoni decisamente trascinante, un mix irresistibile di elettronica, melodia e tamarraggine. Questo, invece, spiazza tutto e tutti, come se i MGMT fossero improvvisamente diventati gli Abba, ma intelligenti. Soprattutto, è un disco che al terzo ascolto non sembra più scemo come al primo. Per cui, buon doppio o triplo ascolto.

MGMT Congratulations