domenica 12 dicembre 2010
Complesso di copia - III
Ho appena finito di leggere Solar di McEwan, ieri sera ho visto l'ultimo film di Woody Allen, Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni, e qualche settimana fa ho scritto di The Social Network di Fincher. Due film e un romanzo usciti nel 2010, che appartengono a generi diversi - la farsa grottesca, la commedia sentimentale, l'inchiesta - che per toni, atmosfere, intenti non potrebbe essere più distanti, ma che sono accomunati dalla presenza di un tema ricorrente e, secondo me, specifico dei nostri tempi. Il tema del furto di un'idea, del plagio non autorizzato, della copia che si sostituisce all'originale e lo supera. In Solar si tratta di un progetto per generare energia dalla fotosintesi, nell'ultimo Woody Allen un romanzo rubato a un amico creduto morto, in Fincher è la nota controversia legale tra Zuckerberg e i gemelli Winklevos sulla paternità di Facebook: due storie false ma veritiere, una vera trasformata in finzione. Tre modi per sondare un problema che deve per forza essere un'ansia contemporanea, legata probabilmente allo spazio immenso della rete, luogo a parte dove ogni parola, frase o pensiero, questi compresi, nel momento in cui vengono postati perdono autorità e diventano di tutti (ovvero il presupposto di Wikipedia), dove il privato si espone in piazza (e queso è Facebook) o dove il complesso di copia di carte di credito, dati personali, password genera continui sistema di protezione e istinti di autocontrollo. Viviamo di paure, lo sappiamo, e l'ultima in ordine di tempo è quella che ci rubino l'identità: con Facebook ci sono andati vicini e chissà che non ci siano già riusciti.
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