"Quando arriveremo a non distinguere più lo specchio dall’oggetto, quando avremo integrato la materia allo spirito, quando avremo compreso che tutto è legato, indissociabile, avremo operato la nostra Rivoluzione Blu, saremo ritornati allo stato di natura nell’Eden Tecnico, il centro immutabile. Potremo allora raggiungere Yves Klein nell’eterno presente del corpo glorioso, il corpus glorificationis, e immergerci nel Fuoco, per prendervi possesso del nostro Sé. Così, saremo noi stessi il fuoco".Mi sembra blasfemo citare certi passaggi pensado ai vampiri emo di Eclipse, ma forse non è sbagliato: dietro la fine di ogni forma di originalità nell'arte contemporanea (cosa si può ancora inventare quando l'idea stessa di invenzione è messa in discussione?) non c'è solo la legge commerciale che spinge a puntare sempre sul cavallo vincente. C'è un anelito alla ripetizione che è troppo insistito, troppo presente in questi anni, per non rappresentare un tentativo di approdo in terre che ancora non conosciamo.
Da dove viene la voglia di immergerci in mondi paralleli - dalla Terra di mezzo fino al pianeta Pandora di Avatar - che sembra ormai essere l'unica via di fuga desiderata dalla nostra società? Perché fuggiamo attraverso una copia di noi stessi? E poi, mi viene in mente adesso, gli avatar di Cameron erano blu perché in un certo senso era la copia glorificata del corpo umano?
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