martedì 29 giugno 2010

Complesso di copia - II

Alla fine di questa settimana uscirà la terza, e chissà se ultima, puntata della serie vampiro-fichetta Twilight. Siccome qui sopra ho più volte scritto di copie, remake, cover, sequel e altre forme di riproduttività dell'opera d'arte contemporanea, mi è venuto in mente un passaggio del grande critico e poeta Pierre Restany a proposito delle opere di Yves Klein (l'artista che ha colorato di quel blu irripetibile e spirituale la Venere di Milo qui a fianco). Restany, che è una di quelle persone che hanno influenzato la modernità senza che la modernità se ne accorgesse, scriveva questo a proposito del confronto tra oggetti nobili e materiali plastici nella società di massa:

"Quando arriveremo a non distinguere più lo specchio dall’oggetto, quando avremo integrato la materia allo spirito, quando avremo compreso che tutto è legato, indissociabile, avremo operato la nostra Rivoluzione Blu, saremo ritornati allo stato di natura nell’Eden Tecnico, il centro immutabile. Potremo allora raggiungere Yves Klein nell’eterno presente del corpo glorioso, il corpus glorificationis, e immergerci nel Fuoco, per prendervi possesso del nostro Sé. Così, saremo noi stessi il fuoco".
Mi sembra blasfemo citare certi passaggi pensado ai vampiri emo di Eclipse, ma forse non è sbagliato: dietro la fine di ogni forma di originalità nell'arte contemporanea (cosa si può ancora inventare quando l'idea stessa di invenzione è messa in discussione?) non c'è solo la legge commerciale che spinge a puntare sempre sul cavallo vincente. C'è un anelito alla ripetizione che è troppo insistito, troppo presente in questi anni, per non rappresentare un tentativo di approdo in terre che ancora non conosciamo.

Da dove viene la voglia di immergerci in mondi paralleli - dalla Terra di mezzo fino al pianeta Pandora di Avatar - che sembra ormai essere l'unica via di fuga desiderata dalla nostra società? Perché fuggiamo attraverso una copia di noi stessi? E poi, mi viene in mente adesso, gli avatar di Cameron erano blu perché in un certo senso era la copia glorificata del corpo umano?

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