venerdì 12 novembre 2010

The National + Pulp

Martedì prossimo, il 16 novembre, all'Alcatraz di Milano ci saranno i National: siccome per me è un evento pari alla discesa del messia, eguagliabile solamente da un ipotetico live di Sufjan Stevens, da una nuova tournée dei Radiohead o dal ritorno in Italia degli Arcade Fire - tutti eventi, comunque, che con buona probabilità potrebbero succedere nel 2011 - l'altro giorno ne ho scritto brevemente qui cercando di far trasparire l'amore fin eccessivo che provo per cinque adulti compassati e un po' fighetti che stanno, beati loro, nei posti più belli di Brookly. I National avrebbero davvero tutto per diventare famosi quanto un grande gruppo pop e francamente non so come la cosa non sia ancora successa: il recinto dove la stampa li confina ancora è quello dell'indie rock, ma non è detto che un giorno o l'altro riescano ad uscirne anche qui in Italia e magari una canzone stupenda come The Runaway diventare una sorta di One degli anni '10 del Duemila. A proposito di live, poi, è di qualche giorno fa la notizia che al prossimo Primavera Sound di Barcellona si riuniranno i Pulp, che non hanno certo bisogno di presentazioni e in alcuni momenti sono stati davvero vicini a essere famosi quasi quanto gli U2 (specie quando scrissero questa cosa qui, che a suo tempo guardavamo tutti su MTV).
Il fatto che tornino è una bella cosa, perché se mai ricominciassero a registrare album, viste le cose eccellenti fatte da Jervis Cocker da solista (come il bellissimo Further Complications), tirerebbero fuori qualcosa di diverso, o quanto meno fresco e ispirato, e non il solito deprimente canto del cigno in prima pagina che i gruppi da reunion sfornano quasi esclusivamente perché i loro uffici stampa abbiano qualcosa da passare ai quotidiani e alle riviste patinate.

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