venerdì 24 settembre 2010

Un sogno è un sogno è un sogno è un sogno

Oggi esce nelle sale Inception di Christopher Nolan, di cui si parla da tempo e che ci vede ultimi tra i paesi distribuori: un bel primato, non c'è che dire, visto che si tratta senza dubbio di uno dei film dell'anno e la conferma, come dicevo qui, che Nolan è l'unico vero autore hollywoodiano di oggi, uno, come Spielberg anni fa, che facendo guadagnare alle major palate di soldi con i film su commissione (i due Batman, per altro le sue cose meno belle), è arrivato al punto di fare quel che gli pare. Inception è un incredibile viaggio nei sogni che da un sogno porta a un altro sogno e poi a un altro sogno e a un altro ancora... Raccontarne la trama è quasi impossibile, tanti sono i livelli ce si accavallano e incrociano l'uno sull'altro; come in un sogno relativista il tempo è una traiettoria manipolabile e lo spazio si piega letteralmente alla forza della mente. Al fondo di ogni cosa, come sempre nel cinema americano, e in modo stupefacente in questo film, che è un progressivo discendere al cuore di ogni narrazione, il risultato è un luogo chiuso, familiare, dove ritrovarsi soli con se stessi e dove il cinema, come in Lynch, sta racchiuso in un piccolo oggetto e al tempo stesso si disperde, ancora come in Lynch, nell'eterno riflesso di uno specchio che si specchia in un altro specchio e poi in un altro specchio ancora, e ancora ancora ancora...

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