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lunedì 8 novembre 2010

La sobrietà dei grandi

In questi giorni Amos Oz sta girando il Piemonte tenendo conferenze ai ragazzi delle scuole e parlando liberamente della sua scrittura. La scusa è quella di un premio, la cornice quella dell'istituzionalità più becera, ma lui, Oz, è davvero un grande, parla con la saggezza lapidaria della sua scrittura, ha il fisico stanco di un uomo che si è fatto il mazzo (ha guidato trattori per trent'anni nel kibbut dove viveva) e gli occhi profondi di chi sa sempre cosa rispondere, di chi sa sempre cosa e dove guardare: per la precisione alle scarpe delle persone, come ha raccontato ieri durante un incontro ad Alba, in provincia di Cuneo, che poi è la città dove sono nato. Siccome ha detto un sacco di cose interessanti e l'ha fatto con ironia, adeguandosi al pubblico di studenti che aveva di fronte, senza tirarsela e concedendosi a ogni domanda, riporto qui sotto un po' di frasi: sono belle perché semplici, sobrie perché detto da uno che ha imparato tanto e ha ancora voglia di imparare.