Ci sono parole che definiscono un periodo storico, che ne colgono ansie e prospettive. Una di queste – con particolare riferimento alla cultura americana – è “libertà”. Per via del romanzo di Jonathan Franzen, certo, che frantuma il monolitico totem creato in otto anni dalla politica di Bush, e anche per via di alcuni film visti quest’anno a Cannes (ndr: l'anno scorso, 2011). Uno era Take Shelter di Jeff Nichols, che oscurava il concetto di libertà illuminando di luce iperrealista quello speculare di paura (l’altra parola chiave del decennio), e un altro era Martha Marcy May Marlene di Sean Durkin, discesa anche in questo caso speculare in una duplice costrizione familiare, sia borghese sia settaria.
Visualizzazione post con etichetta Sean Durkin. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Sean Durkin. Mostra tutti i post
lunedì 4 giugno 2012
Libertà
Tra le interessanti uscite cinematografiche di fine stagione, di cui ho parlato qui pochi giorni fa, c'è sicuramente un film uscito già lo scorso 25 maggio ma passato abbastanza inosservato e dunque da recuperare in qualche modo (non deve essere troppo difficile, visto che in rete si trova più o meno da sei mesi). Si chiama La fuga di Martha, in originale Martha Marcy May Marlene, e l'ha diretto il giovane Sean Durkin (classe 1981), uno di cui molto probabilmente sentiremo ancora parlare e che magari, come è successo quest'anno a Jeff Nichols (classe 1978), ce lo ritroveremo in concorso a Cannes. Su La fuga di Martha, comunque, lo scorso anno ho pubblicato un pezzo su Filmidee, che ripropongo qui per chi volesse leggerlo.
Iscriviti a:
Post (Atom)