martedì 1 novembre 2011

My Back Pages

Lulu, l'assurdo album a due tra Lou Reed e i Metallica, è pressoché inascoltabile: e non lo dico come giudizio di valore, ma perché fondamentalmente non capisco la musica né del primo né dei secondi, avendo da tempo abbandonato lo stile impassibile e atonale di Lou Reed e non essendo mai stato un appassionato dell'heavy metal. Per cui, insomma, non so perché ne parlo e probabilmente, visto che non ne so una mazza, non dovrei parlarne. Ma oggi ho letto la recensione di Pitchfork, che dà all'album un impietoso 1, e mi ha fatto molto ridere questo passaggio:

It'd be one thing if Lulu were being slipped into the marketplace as a low-profile curiosity, akin to a 90s-era spoken word album with some alt-rocker screeching away in the background. (il link è nell'originale)
Ché in effetti come operazione mi sembra proprio vecchia e stantia, come quei giganteschi raduni dove suonano nac-nac-nac naching on evensdor e tutti cantano fuori tempo e magari c'è quello che azzecca l'asolo e quell'altro che glielo sputtana entrando in anticipo. Ecco, Lulu, con tutto il rispetto per Lou Reed e i Metallica, mi sembra la versione in album di quelle robe lì. A memoria, una sola canzone collettiva mi sembra degna di nota: My Back Pages cantata da Bob Dylan, più Tom Petty, Neil Young, Eric Clapton, George Harrisone e Roger McGuinn al The 30th Anniversary Concert Celebration dello stesso Dylan. Quando Neil attacca con la chitarra tira giù i muri.

1 commento:

  1. Vabbe', su questo argomento sai già che sfondi una porta aperta, con me...

    RispondiElimina