Quando ci sono i risultati delle elezioni, e magari le elezioni si rischia di vincerle, mi viene difficile scrivere post intelligenti. O addirittura scrivere del tutto, di ogni cosa vista, letta o ascoltata. L'altro ieri, ad esempio, ho visto I guardiani del destino, il film con Matt Damon e Emily Blunt tratto da un racconto di Philip K. Dick che dovrebbe uscire la prossima settimana: è piccolo piccolo, ma ha alcune cose parecchio interessanti sul rapporto tra narrazione e spazio (un po' come Inception, ma un metro sotto) che mi piacerebbe approfondire. Ma non ne ho voglia, per cui passo. Ieri poi ho finito di leggere Nemesi di Roth, che per quanto sia un libro piccolo pure lui e minore, con l'autore che scrive chiaramente con il freno a mano tirato, ha dice dice nondimeno alcune cose illuminanti sul vuoto di responsabilità e sulle paure della società contemporanea. Avrei anche qui delle cose da scrivere, soprattutto se le penso in relazione a certe commedie hollywoodiane dove quello stesso senso di colpa viene esorcizzato nel cazzeggio (dice niente Una notte da leoni?), ma di nuovo non ne ho voglia, per cui ne scrivo un altro giorno. Insomma, niente da fare. Oggi è il pomeriggio in cui si rischia di vincere un'altra elezione e in cui, magari, faccio le corna, possiamo pensare di rivedere la luce in fondo al tunnel. Per cui oggi non scrivo e mi godo il risultato, ripensando alla scena di finale del film qui sotto, dove alla fine si vede la luce...
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