lunedì 24 gennaio 2011
Wire, Red Barked Tree
Oggi ho sentito Red Barked Tree, l'ultimo lavoro in studio dei Wire, uno dei grandi gruppi punk inglesi di fine anni '70, che nel '79 se ne uscirono con un album pazzesco che si chiamava 154 e che finì per influenzare parecchi altri gruppi a venire. Da allora è passato un sacco di tempo, i Wire hanno perso uno dei componenti, ma con la loro strenua indipendenza non si sono mai arresi allo shobiz. Le schifezze, come altri, le hanno riservate per gli '80 e tra crisi e separazioni sono riusciti a mantenere alta la tensione fino agli anni Duemila, quando i loro coetanei o avevano abbandonato o si ripetevano stancamente o passavano per reunion pietose. Sarà quindi per tutta la fatica che hanno fatto per restare loro stessi, ma i Wire sono ancora grandi oggi, in Red Barked Tree si sente ancora la rabbia di un suono sporco ma preciso, dove l'acustico regge quasi più del rumore (che comunque c'è, e funziona, spara rasoiate che non si dimenticano facilmente). Non spreco troppi aggettivi per dire com'è l'album, ma giuro che è bello, breve e mai buttato via. La copertina, comunque, è tra le più brutte del decennio, per cui mi aspetto di vederla su Pitchfork tra undici mesi. Buon ascolto.
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