Un amico mi ha segnalato questa cosa qui, un live acustico dei National registrato per MTV durante il loro passaggio in Italia di qualche settimana fa. Sulla tv andrà in onda martedì alle 21 e poi in replica il giorno dopo e il sabato successivo, ma dal sito si può già vedere e ascoltare traccia per traccia: è molto bello, intimo e soffuso, con la voce di Berninger che emerge in tutto il suo calore. Insomma, a me questi qua continuano a piacere qualsiasi cosa facciano: ammetto che c'è della premeditazione, ma di fronte a certi livelli di perfezione c'è poco da dire. In questi giorni, poi, si possono già ascoltare tre tracce del nuovo album di Iron & Wine, di cui la prima, Walking Far from Home, è sicuramente la migliore, un pezzo non diverso da quelli che Samuel Beam scrive da sempre eppure non ripetitivo, essenziale e melodico. Infine, per tornare a quello che ho scritto due giorni fa, la piaga funesta delle classifiche di fine anno ha cominciato a propagarsi senza freni: oggi è uscita quelle dei film dell'anno del New Yorker, ieri quella dei dieci migliori dischi del sito Indie Rock e quella di Repubblica dei dieci brani più scaricati dell'anno su iTunes.
Siamo solo al 10 dicembre, ma il presente ci sembra già passato. Anzi, abbiamo una voglia matta di trasformare il tempo in passato, gli eventi in memoria e naturalmente di fare liste e classifiche per rinchiudere il mondo in un sistema. Forse è questo aspetto, la moda delle liste intendo, e non il ritorno dell'oratoria civile in tv, che spiega il successo di Vieni via con me: magari un giorno ci scrivo un post.
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