Oggi esce l'ultimo album di Yann Tiersen. Si intitola Dust Lane e il suo autore, purtroppo per lui, è conosciuto soprattutto per le colonne sonore firmate a inizio anni Duemila, tra cui, naturalmente, quella per Il favoloso mondo di Amélie (che tra l'altro conteneva pezzi scritti anni prima e riarrangiati). Non che poi ne abbia scritte molte, né prima né dopo, al massimo uno si ricorda di Goodbye Lenin!, eppure i suoni sognanti dei carillon di Amélie, quella loro aria parigina e bohemienne più ideale che reale, rimangono tutt'ora segni indelebili di una certa poesia medio-bassa del nostro tempo, inizialmente passaggi emozionanti e minimalisti, poi, a forza di ascolti nelle pubblicità e nelle hall degli alberghi, pericolosi cul de sac artistici o peggio ancora residui scaduti di cultura di massa, estetica trangugiata dal commercio e adottata dai servizi del Tg e dal popolo di Vasco Rossi.
Insomma, Yann Tiersen ha davvero bisogno di essere conosciuto per quello che realmente vale, in quanto polistrumentista e compositore, autore di una musica piena e travolgente, tra i guizzi intellettuali della Penguin Cafe Orchestra e la passionalità del post-rock, con le sue contaminazioni audaci e il maledettismo rabbioso. Dust Lane, per quanto ascoltato una sola volta, ha tutto questo, è pieno e coinvolgente (specie nella doppia Ashes e nella chiusura con Fuck Me, che a dispetto del titolo è dolce e malinconica), ha una sezione strumentale di tutto rispetto (la Dust Lane Inc.), rodata tra l'altro in una lunga tournée in cui l'album è stato scritto, provato, perfezionato. Chissà che tra un po' non arrivi anche in Italia.
In Italia ci è già venuto a metà Luglio, proprio con il Dust Lane Tour
RispondiEliminaAh, ecco. Non lo sapevo e me lo sono perso. Grazie per l'informazione.
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