lunedì 6 settembre 2010

Venezia 67 - Il punto della situazione

Dunque. Giunti a metà Mostra posso dire che quest'anno il programma è bello, a tratti decisamente bello. Muller ci sa fare, non c'è che dire. Con la sua cinefilia riesce a tenere in piedi un festival che per altri veri (quelli del glamour e della gente per le strade) sta perdendo colpi da ogni parte. Però i film ci sono, e pure belli, in certi casi decisamente belli.

Questa è la lista delle cose belle, decisamente belle, che ho visto:
Post mortem di Pablo Larrain (Concorso)
Meek's Cutoff di Kelly Reichardt (Concorso)
I'm Still Here di Casey Affleck (Fuori concorso)

Sono tre film diversi che in qualche modo riflettono sul corpo come tramite della Storia, specie il primo e il terzo, e sul dubbio come unica forma di discorso ancora possibile. Sono film scioccanti, specie, ancora, il primo e il terzo, mentre quello della Reichardt è un western rarefatto che sceglie di filmare il nulla, ma che risplende di una luce potentissima, che accenna, ma non disperde, a questioni fondamentali, come la fede, la fiducia, la leggenda, la storia, la convinzione dei nullatenenti. I'm Still Here è forse un film inconsapevolmente bello, perché non si capisce fino a che punto Casey Affleck gestisca la sua materia (ovvero il paradossale e devastante processione di autodistruzione di Joaquin Phoenix), mentre Post mortem, che è una specie di  proseguimento di Tony Manero, sceglie di andare dritto per dritto nel solco della storia cilena, affrontando quello che il film precedente di Larrain volutamente lasciava ai bordi: il corpo di Allende, qui esaminato da un'autopsia medica in una scane da groppo in gola). Se ne parlerà ancora, comunque, visto che al momento (prima di Marton e Kechiche) quest'ultimo sembra il candidato alla vittoria.

Questa, poi, è la lista delle cose belle, interessanti e sorprendenti. Le cose, insomma, per cui vale la pena essere qui:
Verano de Goliath di Nicolas Pereda (Orizzonti)
Coming Attractions di Peter Tscherkassky (Orizzonti)
Pecora nera di Ascanio Celestini (Concorso)
El sicario Room 164 di Gianfranco Rosi (Orizzonti)

E ancora:
Essential Killing di Jerzy Skolimovski (Concorso)
Incendies di Denis Villeneuve (Giornate degli autori)
Stardust di Nicolas Provost (Orizzonti)

Guest di José Luis Guerin (Orizzonti)

Sono rimasto fuori (merdavaccaschifosazozza) dal film che Scorsese ha dedicato a Elia Kazan, Letter to Elia, ma pare che fosse molto bello, a conferma che ormai il nostro, con la sua passione e la sua intelligenza, è diventato soprattutto uno straordinario divulgatore di cinema.

La sola vera schifezza vista è Miral di Julian Schnabel, vero puss cinematografico, come avrebbe detto Moretti.

1 commento:

  1. beh, un bel bilancio per ora.
    se tornano i conti ti promuovono a Ministro dell'economia critica.

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