martedì 13 aprile 2010

Cinque per dieci per duemila

Tempo fa un amico, grande esperto di rock anni '60 e '70, ha posto una questione interessante: "Tra cento anni quali saranno i dischi che si ricorderanno degli anni 2000?" Dal suo punto di vista, ammettendo di non conoscere il rock di oggi, ha risposto nessuno. Io ci ho pensato su e poi ho fatto una lista. Per chi non conoscesse gli album: DOVETE ascoltarli.

Radiohead Amnesiac (2001)
Cat Power You Are Free (2003)
The Arcade Fire Funeral (2004)
Sufjan Stevens Come On Feel the Illinoise (2005)
The National Boxer (2007)

Amnesiac
Piu limpido di Kid A, è un album astratto eppure potentissimo, chiuso in maniera sorprendente da una marcia jazz da funerale a New Orleans, Life in a Glasshouse, che è di una bellezza e uno strazio indescrivibili. Semplicemente ti lascia tramortito a terra, senza più forze.

You Are Free
Una voce da cantante blues su melodie da ballate rock e un'asprezza di carattere e di atteggiamento da Bob Dylan. Un paio di canzoni, soprattutto Good Woman (dove canta anche Eddie Vedder), sono tra le cose più dolorose, sofferenti, devastanti che ho mai sentito. Ed è una figata devastarsi ascoltando musica.

Funeral

Si potrebbe dire che questo album ha inventato l'indie rock: per la coralità che ora invade l'intera musica contemporanea, per la portentosa carica (vedi la celebre Wake Up), per l'energia, per la voglia di urlare che si traduce in una allegra disperazione, che è poi il segreto della musica. Un grazie infinito a Stefano che me l’ha fatto conoscere. 


Come On Feel the Illinoise
Questo album è una cosa pazzesca, un'invenzione musicale totale, qualcosa che prima non esisteva e ora esiste. Lui, il buon Sufjan, ha preso mille stile e mille autori (Nick Drake, Neil Young, Burt Bacharach, Dylan…) e li ha messi insieme per farne qualcosa di assolutamente suo, unicamente suo. Chicago è forse la canzone del decennio questo album, tra i cinque, il più bello.


Boxer
Dicono che il cantante di questo grandissimo gruppo di Brooklyn, Matt Berninger, abbia una voce che ricorda quella di Leonard Cohen. Vero. Con la differenza che Berninger è mille volte più bravo di Leonard Cohen. La sua voce è profonda e baritonale si adatta in modo sorprendente alla rabbia e il nitore di un rock melodico perfetto. La prima canzone, Fake Empire, oltre a essere l'inno di Obama, è il loro capolavoro.

1 commento:

  1. non so se parlavi solo di rock in senso stretto, che poi comunque allora bisognerebbe iniziare a definire, ecc, però io metterei anche i belle&sebastian, per quanto siano a cavallo tra i '90 e i '00. e bjork, con vespertine del 2001 dove la mettiamo? per non parlare dei portishead...


    www.giantropomorfo.splinder.com

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