Quella qui a fianco è una scultura-installazione che faceva parte dell'esibizione di Takeshi Kitano allestita alla Fondation Cartier di Parigi fino a una settimana fa: si chiamava Gosse de peintre ed era composta quasi per intero da opere che Kitano ha creato appositamente per l'occasione. Contro ogni aspettativa, il risultato era fantastico, sorprendente, grottesco, comico, geniale: tutto ciò che il suo cinema non riesce più a essere da anni. Il tono era lo stesso dei suoi ultimi film - la fine dell'arte, la sua inutilità, il nulla che pervade la realtà - ma per fortuna non declinato in toni autodistruttivi, bensì creativi all'ennesima potenza. Quello a fianco, ad esempio, è l'uomo sopravvissuto al maggior numero di esecuzioni nella storia del Giappone (cliccando si ingrandisce): lo si vede mentre resiste all'impiccagione aggrappandosi con la lingua! Nella prossima pagina metto altre foto di opere, tutte improntate a ribaltare la realtà fenomenica, a sovvertire previsioni, giudizi, conoscenze, luoghi comuni dello spettatore; a inserire l'assurdo nella realtà per far capire quanto, in verità, sia la nostra percezione a essere assurda. Una mostra bellissima che spero arrivi presto anche in Italia.