Oggi ho letto un po' di cose sulla questione degli ascolti radiofonici e sulla difficoltà di rilevare dati precisi. A quanto pare è un gran casino, più di quanto non lo sia in tv, dove da anni si discute sull'attendibilità dell'auditel. Se qualcuno vuole saperne di più può farsene un'idea qui. Quello che a me interessa è rendermi conto di quanto dunque sono arbitrarie le decisioni fondamentali che riguardano le nostre emittenti pubbliche, il magnifico nulla che, ora lo sappiamo ancora meglio, pervade la vendita di spazi pubblicitari durante i programmi televisivi e radiofonici della Rai. Tutto è aleatorio, inconsistente, ma ormai lo sanno anche i cani che la tv (e la radio) si fanno con le inserzioni pubblicitarie e che l'importanza di un programma o di un presentatore dipende da quante di queste inserzioni riesce a raccogliere nelle ore in cui va in onda. L'auditel (e l'audiradio) esistono per questo: per capire quali e quante sono le fasce orarie decisive e quali pubblicità inserire come accompagnamento (o contenuto) di un programma.