lunedì 21 maggio 2012

Due cose

Proprio non ce la faccio a stare dietro ai film e al blog. Pero', al volo, due cose sui film visti fino a ora. Il film piu' sorprendente, cioe' che non ti aspetti e finisce per conquistarti, e' Rengaine: un'ora e un quarto di cinema fisico e pieno di parole, drammatico e divertente, pieno di idee e di corpi che si ammassano, ma non soffocano mai lo sguardo. Un cinema vivo, necessario, divertito e per questo leggero, alla Cassavetes, dunque gia' visto mille volte, eppure fresco e fantasioso. Nella fretta del passaggio tra un film e l'altro mi ha fatto riflettere quanto certe forme e certe estetiche non passino mai o forse approfittano del fatto che il nostro sguardo non muta mai. Il regista Rachid Djaïdani a occhio deve avere poco piu' di vent'anni e sembra un tamarro delle banlieu a cui il cinema ha salvato la vita. Per questo il suo film sembra necessario. Un altro lavoro di grande spessore, e qui siamo su livelli spaventosamente piu' alti per ambizione e produzione, e' Amour di Haneke, che forse e' il solo film ad aver messo tutti d'accordo qui a Cannes: e' un film intenso e freddo al tempo stesso, dunque, una bomba emotiva, con Trintignant e la Riva che danno l'idea di cosa possa essere una relazione d'amore che resiste a tutto, che vive di piccole cose e non si ferma di fronte alle grandi. Il massimo dell'amore e' anche il massimo della dedizione, fino a un punto estremo. Il cinema di Haneke e' sempre li', matematico e rigoroso, e dunque puo' lasciare indifferenti. Ma la materia questa volta e' cosi' intensa che tutto crolla e dalle macerie esce un film a cuore aperto. Con una delle scene oniriche piu' belle che io abbia mai visto.

Nessun commento:

Posta un commento