giovedì 1 marzo 2012
Nel paese della libertà
Come tutti, sono rimasto interdetto alla notizia della morte di Lucio Dalla. Non che lo amassi, anzi negli ultimi anni provavo un certo disagio a vederlo così buffo e polveroso come un salotto di Gozzano; ma come tutti pensavo che negli anni '70 avesse fatto grandi cose e non ho mai dimenticato quanto a dodici anni mi facesse ridere ascoltare Disperato erotico Stomp, naturalmente senza coglierne la rabbia e la genialità. Lucio Dalla, insomma, lo davo per scontato: perché c'era già prima di me, perché era già famosissimo prima di me e perché le sue canzoni, non il disperato segaiolo, stavano sui sussidiari. E almeno una di quelle, scritta a quattro mani con De Gregori, ho sempre pensato fosse straordinaria. E' questa, è famosissima, oggi la posteranno in migliaia, e mi ci metto pure io. Poi basta.
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