martedì 30 agosto 2011

Fright Night

Ieri ho visto Fright Night, che prima della Mostra di Venezia non impegna troppo, rifà fedelmente un film degli anni '80, tanto per non disperdere la moda dei vampiri, e si inserisce pure lui nel solco della produzione nostalgica hollywoodiana, che ormai è diventata un sottogenere, o meglio una traccia che attraversa soprattutto la commedia, l'horror e la fantascienza. Il film è una baracconata, ma lo dirige un regista bravo, lo stesso che ha diretto il meraviglioso Lars e una ragazza tutta sua, e forse per questo ha alcune idee molto buone (prima di sbroccare, chiaro): tipo la location in un zona franca tipicamente americana, un luogo delimitato, chiuso, sobborgo-tipo della geografia iconica, o la sfumatura psicologica del protagonista, che per una volta non è un nerd che diventa un figo perché cambia e fa sesso, ma è un figo che ha perso la condizione di nerd e se ne pente. Poi, certo, c'è la frustrazione sessuale, l'ironia vagamente omosessuale che lega i personaggi e il generale senso di frustrazione che colpisce il protagonista: ma anche questo è un tema un parecchio abusato dal cinema di Hollywood di oggi e non fa troppa notizia vedere ragazzini che preferiscono terrorizzarsi piuttosto che scopare, amici per la pelle che si azzuffano in posizioni ambigue o lolite sedicenni che sbavano per manzi di quarant'anni e finiscono per farsi violentare in una discoteca.


Vabbe', comunque da domani sono a Venezia e ci si sente da là.

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