domenica 21 novembre 2010

L'evento culturale del secolo

Da domani niente sarà più come prima, dicevano. Poi quando domani è arrivato, non solo era tutto come prima, ma soprattutto era sempre la solita cosa. I Beatles in digitale da scaricare legalmente su iTunes: questa sarebbe la sorpresa del mese, l'evento musicale e culturale dell'anno. Per loro, forse. Per chi ha venduto i diritti e per la Apple che li ha comprati e che ora con la sua sola presenza misticheggiante farà credere di illuminare di luce nuova il mito dei quei quattro geni bravi come pochi altri e pure un sacco fortunati. Ma per tutti gli altri, cioè per noi, noi che apriamo Safari e ci troviamo la loro foto neanche fossero risorti i due purtroppo scomparsi, noi che già leggiamo i servizi culturali e interattivi di Repubblica che naturalmente fanno il gioco di parole con il titolo di una canzone degli Stadio, noi che  magari ci sorbiamo pure il film sulla giovinezza di John Lennon, quel Nowhere Boy che lo scorso anno aprì pure il festival per cui lavoro, per noi, dicevo, quel mito è lo stesso da sempre, solo fornito ogni volta in modo diverso, l'anno scorso rimasterizzato, l'anno prima in versione mono vintage, l'anno prima ancora in versione stereo ultramoderna e rifatto praticamente da chiunque.

Ricordo che una volta vidi una puntata di X Factor in cui la novità epocale era che per quella sera tutti i concorrenti avrebbero cantato solo canzoni dei Beatles: c'era Morgan che parlava di Eleonor Rigby come se l'avesse scritta lui o, meglio ancora, l'avesse sentita la sera prima in un fumoso pub di Liverpool e poi portata in Italia facendola passare di contrabbandato alla dogana svizzera...

Vabbe', insomma, è sempre la solita storia del tempo, della memoria collettiva, del XX secolo, del pop, della pigrizia, del vecchio che non si scrosta, di questo che è un paese per vecchi, di questa che è una cultura sui vecchi, del nessuno canta più come una volta, del siamo tutti figli di quella roba lì, anche se ormai pure noi abbiamo l'età per diventare adulti e uccidere quella roba lì, continuando a pensare che sia bellissima.

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