mercoledì 29 settembre 2010
Il caso Inception
Con mia grande sorpresa Inception di Nolan, che io considero senza indecisioni uno dei film più sorprendenti di questi anni (se non questa roba, cos'altro?) e che pensavo potesse piacere a chiunque ami il cinema, sta spaccando in due la critica e in generale, da quello che mi sembra di capire, la maggioranza propende per il no. Qui per esempio si può leggerne una critica negativa (per me di valore pressoché nullo) e qui un dibattito decisamente più interessante. In ogni caso, al di là delle argomentazioni di ciascuno, non ci posso davvero credere, tanto il film è ricco di idee, basilare nel mondo in cui scava per arrivare all'origine di ogni racconto possibile da parte del cinema americano: per me è esemplare, la teorizzazione più chiara e folgorante sulla natura del cinema nella cultura del '900 (dalle rose di Gertrud Stein ai correlativi oggettivi di cui il cinema classico hollywoodiano è pieno). Prima o poi mi fermo, ci penso su e a costo di rompere le palle ne scrivo a lungo. Prima di allora, nel weekend ad Alessandria, in Piemonte, durante un bel festival della critica cinematografica che si chiama Ring, due critici di cui ho grande stima dibatteranno e magari litigheranno su Inception: Bruno Fornara per il no (ahimé) e Luca Malavasi per il sì. Per chi potesse andarci (io purtroppo non potrò) e per chi avesse a cuore queste cose (un po' di nicchia, lo ammetto), ne varrà sicuramente la pena.
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