lunedì 26 luglio 2010

Folla e follia

La tragedia della Love Parade, con tutti quei morti assurdi e le inutili polemiche sulla dance (un milione di persone in uno spazio mal organizzato generano scompiglio anche se ballano il liscio), ha scatenato le solite guerre giornalistiche. C'è quello che ha scritto la storia moralista e quello che ha risposto alla storia moralistica. C'è stata poi la descrizione della povera ragazza morta, che naturalmente era uno spirito libero, e il racconto dell'amica. Al di là del dolore, che è vero, ma solo di chi lo prova, non nostro, a me tutto questo sembra scontato, prevedibile, inutile. Allora penso alle cose che questa triste vicenda mi fa venire in mente.

All'evento più traumatico di cui sia stato testimone (televisivo, naturalmente, ma nei nostri tempi vale più di esserlo dal vivo): la tragedia di Sheffield del 1989, quando all'Hillsborough Stadium morirono schiacciate 96 persone e io lo vidi quasi in diretta. Poi penso a scene di film in cui la folla è protagonista, come in Il giorno della locusta e come in La folla di Vidor.

Mi viene da pensare che la folla sia il ritorno del rimosso della nostra società, che fa del controllo e della sicurezza la propria ossessione: può essere da stronzi ragionare blandamente in termini psico-sociali di fronte a 19 persone di vent'anni morte perché si stavano divertendo, ma purtroppo, per noi che non conosciamo nessuno di quei poveretti e siamo costretti a conoscerli solo attraverso l'esposizione mediatica, è così.

Alla parola folla, se ci aggiungi una "i", ottieni follia.

1 commento:

  1. freud ci fece già delle analisi, ovviamente incomplete, ma interessanti. e cmq io sto sempre meglio tra le persone, poche persone intendo, mentre la folla mi dà sempre un senso di imprevedibilità, di impossibilità di controllo. nelle rare occasioni in cui mi è capitato di essere in momenti di casino, guarda casa mi ritrovavo a essere uno dei pochi che rifletteva prima di spintonare, urlare, scalciare, ecc. l'uomo ritorna animale in un tempo decisamente più breve che nel pianeta delle scimmie. basta un secondo, a volte.
    tutto questo non so a cosa serve, ma a qualcosa serve, ma non so a cosa, ma a qualcosa serve....

    g

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