lunedì 17 maggio 2010

Cannes 63 - Coppia informe

Oggi scrivo il primo post negativo di Anarene. Spero anche l'ultimo. Ma dopo oggi una sola cosa si può dire di Iñarritu o Kiarostami: che il loro tempo è passato. Lo so che m’imbrodo a ribadire che l’avevo detto, ma qui siamo proprio alla fine. Iñarritu è proprio il peggiore, Biutiful è una sequenza inenarrabile di disgrazie e sfighe pubbliche e private (il povero Bardem qui a fianco, nel film ha un tumore, stermina dei cinesi con le stufette a gas, lascia la moglie, affida i figli a una nera a cui ha mandato il marito in galera e alla fine ci lascia le penne). Dovrebbero mettere un foglio all’uscita dei film di Iñarritu, ognuno ci scriverebbe sopra il suo dolore e lui ne trarrebbe i prossimi venti film.
Kiarostami, di par suo, con Copia conforme infila una serie di dialoghi da incubo, con la Binoche che si sbatte per far sembrare il film sensato, ma proprio non ce la fa. Lo stile non c’è più, la progressione narrativa arriva ma è inutile: non si capisce perché usare il cinema per parlare di spicciola filosofia dell’arte e imbastire una storia d’amore che non c’è, proprio perché i personaggi sono fasulli.

Domani se ho tempo scrivo del film di Tavenier, La princesse de Montpensier, e di Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, che sono due film molto belli.

3 commenti:

  1. beh, sicuramente dopo aver letto il tuo post "biutiful" non lo si può proprio andare a vedere!
    non solo per la recensione stroncante... ma anche perchè ci hai detto il finale!!

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  2. E da quanto il finale di un film e' l'unica ragione per andarlo a vedere. Sta robaccia qui e' mica un thriller! :-)

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  3. Nel precedente commento, la prima frase prevedeva un punto interrogativo che mi e' rimasto nelle dita.

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