domenica 25 aprile 2010

Scena finale

Oggi Al Pacino compie 70 anni. Tanti. Pure per uno come lui, che fa sempre meno film e ne azzecca pochi. Oggi però non parlerò di rovine, ma di colossi. Anzi, di un colosso, del corpo di Pacino, che per la generazione nata tra i '50 e gli '70 rappresenta l'idea stessa di cinema e mito. Di un mito che però gareggia con la realtà. Perché se Bogart o Grant incarnavano l'idea di un mondo inesistente e sognato, Pacino, De Niro e Hoffman si sono compromessi con la realtà e ci hanno fatto a pugni. Per questo li ricordiamo come colossi: pesanti, sporchi, inattacabili. Come il giornalista Lowell Bergman di Insider, che nella scena finale se ne va con il passo cadenzato e dignitoso che tutti nella vita vorremmo avere e che grazie a Pacino possiamo rivivere quando vogliamo come se fosse nostro.

Insider - Dietro la verità di Michael Mann (dal 2'52'')

4 commenti:

  1. Sarà retorico, fascista, rozzo e americano nel senso più becero del termine, ma questo discorso (http://www.youtube.com/watch?v=jQvU9aWuqwQ), con la storia dei centimetri e del risorgere come gruppo, un po' mi emoziona sempre... g

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  2. L'avevo rimossa... grandiosa. Quando dice "la differenza tra vivere e morire" non c'entra assolutamente una mazza: ma è lì che sta il mito, la sua assoluta gratuità.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Robo, son passato a trovarti!
    E non mi sono addormentato!!!
    Bello il tuo blog, ti ho linkato nel mio. Bravo, finalmente sono orgoglioso...no, orgoglioso è troppo...vagamente orgoglioso...no, anche così è esagerato...finalmente mi vergogno un po' meno di conoscerti.
    Così è giusto.
    Ripasserò. E' una minaccia.
    Baci

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