Visto il sottotitolo non dovrei parlare di libri, ma Il principio del dolore di Adam Haslett è troppo bello per non meritare un po' di spazio. E' una raccolta di racconti del 2002, un po' carveriana e un po' alla Franzen (che di Haslett è stato insegnante). Rispetto al primo è più sentimentale e rispetto al secondo più preciso e infinitamente migliore.
I racconti sono, manco a dirlo, tristissimi, malinconici, disperati: ma di quella tristezza che ti rende felice. Sappiamo tutti come funziona. Un'amica mi ha detto che è come l'omeopatia: spinge sul pedale del sintomo per curare la malattia. Leggere Haslett è omeopatico. Il dolore sta nei fatti, nelle parole, poche scarne e precise. La gioia è ciò che circonda tutto il resto, ciò che sta attorno la lettura e nel silenzio dei pensieri che la seguono.
Quando avrò letto il suo nuovo (e primo) romanzo, Union Atlantic, da poco uscito da Einaudi, tornerò a scriverne.
Franzen...
RispondiEliminaFranzen... un pessimo scrittore. Haslett è infinitamente migliore.
RispondiElimina