martedì 24 aprile 2012
Riconoscimenti tardivi e anticipati
Non avevo mai sentito parlare degli Spiritualized e conoscevo solo di fama il loro leader - e a quanto pare unico membro fisso della band - Jason Pierce, meglio noto come Spaceman. L'altra settimana, invece, incuriosito da quella che può tranquillamente essere considerata una delle copertine più avvilenti dell'anno (vedi, però, a volte, quanto una roba fatta, pur volontariamente, coi piedi possa essere più efficace di una ragionata e perfettina...), ho ascoltato il loro ultimo album, che si chiama Sweet Heart Sweet Light, e al secondo o terzo ascolto, roba di poche ore fa, è scattata la scintilla. E allora mi è venuto di dirlo qui sopra: Sweet Heart Sweet Light è un album molto molto bello (ma proprio, fidatevi), fatto di ballate apparentemente semplici e pezzi orchestrali di grandi magniloquenza, di reminiscenze psichedeliche e di freschezza contemporanea, senza cazzeggi citazionisti e una volta sana di scrivere musica melodica e piena di vitalità, nonostante, ovviamente, le atmosfere inquiete e strappacuore. Se per caso ci riuscite, concedetegli un paio d'ascolti. E se possibile fate (facciamo) lo stesso, quando uscirà tra qualche settimana fa, con Bloom, il nuovo album dei Beach House fino a ora anticipato da tre singoli anche in questo caso notevoli (qui qui e un po' meno qui). Essendoci di mezzo il cronico disadattamento dell'indie, siamo come al solito alle prese con un mondo malinconico, cupo, felicemente abbandonato. Meglio, comunque, del primo album da solista di Jack White, Blunderbuss, che per quanto sia bello energico e pompato alla fine si rivela una gran palla.
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