venerdì 25 marzo 2011

Lasciami pure

Vorrei parlare di Non lasciarmi, il film tratto dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro che esce oggi nelle sale. Vorrei ma non ho niente da dire, nel senso che il film mi ha lasciato pochissimo. Non che sia brutto, per carità, non che non faccia nascere un po' di emozione, ma tutto rimane nel magico reame dell'inutilità. E' girato bene, certo, ma come può girare bene un regista di videoclip quale Romanek è stato, leccato e lezioso come un Malick che non è Malick. Al di là della questione etica, poi, il film racconta soprattutto una storia d'amore, ma dopo An Education del faccino da topisia di Carey Mulligan non ne voglio più sapere (e poi per quale ragione il personaggio di Andrew Garfield, quello conteso da due ragazze, dovrebbe mettersi con la più stronza delle due, visto che sono entrambe carine e lui è sempre stato il compagno inseparabile di quella che rifiuta?) C'è poi la questione etica, naturalmente, che è di quelle pesanti, ma non vi sembra di averla già sentita la storia dei replicanti che scoprono di avere un'anima? So bene che il romanzo ha i suoi estimatori, e non mi espongo troppo perché non l'ho letto, ma se la storia è quella raccontata dal film, allora è identica a Blade Runner. Punto. E infine, insomma, tutto sto trionfo di carineria adolescenziale, tutti sti vestiti vintage e ste pose da catalogo di moda, tutte ste capigliature che si vorrebbero seventies e invece fanno tanto straccioni miliardari alla Strokes, puzzano davvero di fighettume pop.

Niente da fare, sto film non mi ha detto proprio niente. Salvo che potrei continuare per ore a elencarne le cose che mi hanno fatto incazzare...

4 commenti:

  1. finalmente un disaccordo come si deve tra noi! ma grosso grosso grosso.
    con immutata stima...

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  2. Eh sì, lo immaginavo. Avevo letto il tuo commento su Facebook. Stima ancora più immutata, figuriamoci, gli innamoramenti sono innamoramenti e questa volta a me è successo proprio il contrario.

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  3. non ho ancora visto il film, ma "lasciami pure" è un gran titolo ;)

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  4. Concordo sul fighettume e sul fatto che la scelta di lui sia immotivata e insipida. Ma la topisia in questo film mi è piaciuta, e più che in An Education. Sono appena uscita dal cinema e la questione etica del trapianto mi pesa sullo stomaco. Non i replicanti con la faccia di Keira, ma i pakistani che vendono gli organi a americani ed europei o la proposta di espiantare gli organi ai condannati a morte cinesi subito dopo l'esecuzione. Ho patito anche fisicamente alcune scene del film (soprattutto il modo in cui viene "manipolato" il protagonista maschile quando l'anestesia fa effetto) soprattutto perché mi fanno immaginare altre scene.
    Giulia

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