venerdì 4 febbraio 2011
Partecipa anche tu a TUSPI
Due parole su Biutiful, il film di Iñárritu che esce oggi nelle sale ed era stato presentato come Another Year nel maggio scorso a Cannes. Di solito non parlo di cose che non mi piacciono, l'ho già detto più volte, ma questa volta è per una buona causa. Il compito infatti è quello di aiutare l'ispirazione di Iñárritu, il suo amore per le tragedie umane che da sempre riempiono con gioia i suoi film. Ce n'è di ogni tipo: gente che si maciulla una gamba in un incidente stradale, gente massacrata di botte per caso, gente che salva un cane solo per trovarsene sbranati altri quindici, gente che esce di prigione e cerca la redenzione, ma sulla strada di casa stermina una famiglia, altra gente che le trapiantano il cuore ma poi lo rigetta, altra gente ancora che va in vacanza in Marocco e si becca una pallottola mentre è seduta nell'autobus, perché un tizio giapponese ha una figlia sordomuta un po' troia e in Messico c'è una festa di matrimonio che non si può perdere, salvo poi essere accusati di sequestro di minori e venire per questo cacciati dagli Stati Uniti. Ecco, insomma, tutto ciò ed altro ancora è quanto di meraviglioso offre il fantastico mondo di Iñárritu. Ma ora tutti noi possiamo fare di più e a partire dalla fine della proiezione di Biutiful, che comprende pure lui una serie di sfortune non da poco (non le rivelo per non rovinare la sorpresa), potrete tornare qui e partecipare al grande concorso TUSPI: Trova Una Sfiga per Iñárritu. Mandate i suggerimenti a me, io li raccolgo per bene e una volta preparata una bella lista, contatto l'agente del diretto interessato e comunico i risultati: così Iñárritu avrà un panorama ancora più ricco delle miserie umane a lui care e un sacco di idee per i prossimi film. Buona morte, o malattia, povertà, indigenza, pellagra, paresi, decapatizione, arresto, espulsione, quello che vi pare, basta che sia truce, disperato e redentore, a tutti.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Javier - un trentenne messicano emigrato a Cuneo - soffre da cinque anni di una rarissima malattia degenerativa, ogni anno perde un pezzo di corpo, dopo quasi due ore di film Inarritu trova a Savona una cura per la malattia e grazie a una raffinata serie di ellissi vediamo Javier riconquistare tutti i pezzi. Ma il destino è baro, appena dimesso dall'ospedale, durante il viaggio di ritorno si ferma all'Autogrill di Ceva e dopo essersi quasi strozzato con una rustichella© scivola in un fossato e muore dilaniato dai corvi.
RispondiEliminaAAAAAAAAHHAHAHAHAHAHAHHAHA...
RispondiEliminaCi vedrei perfettamente Garcia Bernal nella parte di Javier e Cher in quella della rustichella che lo strozza.