martedì 10 maggio 2011
Dentro gli anni '40
Ieri ho visto la prima puntata di una cosa molto bella passata sulla HBO a fine marzo e per il momento senza una distribuzione italiana (ma arriverà, figuriamoci). E' la versione televisiva del romanzo di James M. Cain Mildred Pierce, da cui venne tratto il celebre film di Curtiz con Joan Crawford, scritta e diretta da Todd Haynes e interpretata da Kate Winslet e Evan Rachel Wood. Mica roba da poco, quindi, perché per Haynes si tratta di un'operazione complementare a quella del capolavoro Lontano dal paradiso, che era la revisione critica, iperrealistica, spaventosamente teorica del melodramma hollywoodiano anni '50, così come questa miniserie in sei puntate (di cui per ora ho visto un solo episodio) è un'incursione nell'inconscio hollywoodiano degli anni '40. E se la confezione è naturalmente impeccabile, così come le interpretazioni, quello che già colpisce della serie fin dall'inizio è il lavoro che Haynes e il suo direttore della fotografia, il grande Ed Lachman, fanno sul corpo del cinema e sulla sua storia, il modo con cui sviscerano non solo gli anni '40 attraverso uno dei suoi film più significativi ma anche e soprattutto la percezione che nei decenni la critica e il pubblico ne hanno avuta, ribaltando la freddezza della Crawford con la fragilità della Winslet e rivedendo alla luce di oggi le teorie femministe sulla modernità del personaggio e sull'oggettività del cinema. Ripeto: ne ho visto una sola puntata e magari con l'andare del tempo lo stile leccatino potrà dare fastidio. Ma trattandosi di Haynes lo stile leccatino ha un senso: per cui consiglio di recuperare in qualche modo Mildred Pierce, nel caso nessuno in Italia si decidesse a passarla.
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