La scorsa settimana è uscito il programma di Cannes, per fortuna non ancora definitivo. A scorrere la lista dei registi, dopo essersi messi le mani nei capelli, viene voglia di fare un po' di riflessioni sullo stato attuale del cinema d'autore. Kitano, Kiarostami, Leigh, Michalkov, Tavernier, Frears: siamo nel 2010 o nel '94? Fosse ancora vivo, mancherebbe solo Kieslowski.
Ammettiamo pure che il programma sia in costruzione (magari arriva il nuovo Malick); accettiamo che il cinema, come il vino, vada ad annate; registriamo la presenza di gente brava e giovane come Apichatpong Weerasethakul o Lodge Kerrigan o di maestri che fanno storia a sé, come Godard o De Oliveira (per quanto un po' stufi lo siamo pure qui). Ma anche così il quadro è desolante: nessuno dei nomi citati all'inizio negli ultimi anni ha fatto qualcosa di nuovo o di diverso dai soliti rimuginamenti sui propri temi o sulla morte dell'arte. Sono tutti registi che nei '90 hanno vissuto la loro meritata, in certi casi meritatissima, stagione di gloria, che da anni sono dispersi nel loro deserto creativo, ma che per pigrizia e mancanza di coraggio sono ancora considerati grandi autori. Come se il tempo passasse per tutti, tranne che per l'idea che si ha di loro.
In altre annate sarebbero finiti dritti nel fuori concorso; ora, invece, sono lì, in prima fila, in quello che sembra il programma delle peggiore edizioni di Venezia. E Venezia (a parte le ultime stagioni) è sempre stato un festival con un'idea vecchia e mai riduscussa di autorialità, mentre Cannes era il luogo dove il cinema provava a ridefinire i propri limiti.
Se ci giriamo indietro all'ultimo decennio, nessuno dei quei registi merita di essere ricordato. Eppure sono certo che agli occhi dello spettatore comune o di certa critica da quotidiano, Kitano e Kiarostami sono ancora autori da cui aspettarsi qualcosa. Spiace solo che sia stato Cannes ad avercelo ricordato.
PS: se poi, vedendo i film, mi accorgessi che tutto quello che ho scritto sono solo stronzate, scriverò un apposito post di immolazione.
abbas si è fermato al sapore della ciliegia o poco dopo...
RispondiEliminainfatti ormai è alla frutta!
gian spesso...
www.giantropomorfo.splinder.com
Anche il film d'apertura rimane, a mio parere, emblematico e significativo di qualcosa...
RispondiEliminag
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